Quando è nato il metaverso - Futuria Metaverse.

Quando è nato il Metaverso e il Web 3.0

Indice dell'articolo

Immagino tu abbia moltissime domande per la testa, e una di queste è “quando è nato il metaverso“.

Magari altrove sul web ti avranno confuso con una miriade di paroloni complicati e criptici.
Non temere!

Questo articolo sarà il primo di una digeribile introduzione a tutti i concetti basilari che ti potranno servire per poi proseguire da solo in questo nuovo luogo sia di socializzazione e divertimento che di lavoro e insegnamento!

Per poter rispondere a questa semplice domanda, sarà necessario darti almeno una generale infarinatura sulle basi tecnologiche e storiche che lo hanno preceduto, per poi passare alla sua prima definizione e infine concludere con quando è nato il metaverso nella sua reale applicazione moderna!

Quando è nato il Metaverso: scopriamo il momento storico

Partiamo da un concetto base che sarà ormai chiaro a tutti noi: internet.

Internet ha permanentemente cambiato il nostro modo attuale di vivere anche gli aspetti più semplici della nostra vita, tuttavia all’inizio della sua esistenza le sue capacità tecnologiche e la sua influenza sulle masse erano drasticamente ridotte.

Dopo essere nato online come Arpanet nel 29 Ottobre del 1969 e quasi 20 anni per trasformarsi nel World Wide Web adottato da quasi tutto il mondo occidentalizzato (Trovi qui un articolo sull’intera storia di Internet), le sue capacità di condivisione di informazioni sono passate da condividere stringhe di testo in semplicissimi forum ancestrali, fino alle condivisioni massicce di foto e video che abbiamo oggi.

Rimanendo negli anni ‘90, con connessioni internet utili principalmente per caricare siti web con semplici foto e video, e soprattutto con la scarsità di computer diversi da quelli solo adibiti a lavoro d’ufficio, non si poteva avere quasi per niente quello che definiremmo oggi una “presenza sociale in rete”.

Inoltre a questo punto storico, pensare a una possibile “ vita alternativa” a quella nel mondo reale, preferendo un “mondo virtuale” su Internet, è ancora solo un sogno relegati ai libri di storie.

Quando è nato il Metaverso nell’immaginario collettivo

La parola “Metaverso” viene coniata nel romanzo “Snow Crash” di Neal Stephenson nel 1992, nata dall’unione di “Meta” e “Universo” per definire un mondo virtuale creato al computer, al cui interno persone reali possono entrare con visori e strumenti per le mani.

Ecco come Futurama immaginava internamente questo unico mondo virtuale su internet,
come una realtà piena di luoghi e locali con attrazioni e servizi di ogni genere.
Quando è nato il metaverso di Futurama non è ben specificato, ma se gli eventi dello show si proiettano nel 3000, allora potremmo dover aspettare anche 1000 anni!
Ecco una scena dello show televisivo “Futurama” che mostrava già al suo pubblico nel 2000 una possibile interpretazione del Metaverso e della sua strumentazione, chiamandolo solo Internet del futuro!

Questo mondo virtuale e universale è strutturato come il nostro reale, in quanto chi vi è dentro può esplorare liberamente un ambiente realistico a 3 dimensioni, interagire con altre persone simultaneamente, svolgere diversi lavori retribuiti con soldi veri oppure semplicemente passare il tempo libero come più desidera.

Quando è nato il netamerso di futurama - Futuria Metaverse
Ecco come Futurama immaginava internamente questo unico mondo virtuale su internet, come una realtà piena di luoghi e locali con attrazioni e servizi di ogni genere.
Quando è nato il metaverso di Futurama non è ben specificato, ma se gli eventi dello show si proiettano nel 3000, allora potremmo dover aspettare anche 1000 anni!
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Qui invece abbiamo l’interpretazione di Metaverso data dal film “Ready Player One” (Link alla clip completa qui). In questo film il 2025, con il rilascio al pubblico del gioco “Oasis”, è quando è nato il Metaverso per loro, in quanto tutto il mondo vive e lavora lì in pianta stabile, spesso preferendolo al loro mondo reale.

Attualmente qualcosa di esattamente identico a questa descrizione non esiste, quindi la risposta alla domanda “Quando è nato il Metaverso?” dipende intrinsecamente dalla sua definizione.

Il metaverso definito nei libri e film di fantascienza è ancora in dirittura d’arrivo ma da quella definizione possiamo crearne una più realistica e tecnica per cercare un metaverso praticamente anche nel nostro mondo.

Un metaverso può essere genericamente definito come “un sistema di spazi virtuali tridimensionali, condivisi tra più utenti simultaneamente e che permetta tra di loro un massiccio scambio di informazioni sensoriali e non” (per avere maggiori informazioni su cosa e quali siano i metaversi “reali” odierni, leggi il nostro articolo sull’argomento qui).

Questa definizione personale ci libera dal dover chiamare metaverso solamente un’ipotetica piattaforma universale che ingloba tutti gli utenti del mondo e che è dotata di ambienti foto-realistici con ogni tipo di attività immaginabile.

Le nuove caratteristiche ci semplificano la ricerca perché né gli hardware né i software sui nostri computer odierni sono ancora arrivati alla capacità di creare realtà virtuali che permettano simultaneamente interazioni convincenti tra milioni di persone e mostrando ambienti indistinguibili visivamente da quelli reali.

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Ecco AltspaceVR, un esempio di piattaforma 3D odierna fruibile anche con visore di realtà virtuale, che però mostra ancora un aspetto grafico irrealistico e stilizzato oltre che limiti a quante persone in simultanea possono connettersi. 

Impugnando la nuova definizione di metaverso, adesso possiamo dare diverse risposte soddisfacenti alla domanda iniziale!

Storicamente parlando, le prime comprovate implementazioni su piattaforme online di mondi tridimensionali interconnessi con possibilità di comunicare con altri utenti e libertà di personalizzazione del proprio “Avatar virtuale” ( Ovvero il proprio aspetto e la propria identità nel mondo virtuale) sono cominciate intorno agli anni 2000 con giochi online come “CyberTown” (1995), ”Active Worlds” (1995), ”The Palace” (1995), ”Habbo Hotel”(2000), ”Second Life”(2003) e ”World of Warcraft”(2004).

Fra questi, la piattaforma “Second Life” è sicuramente la più vicina ad essere il primo Metaverso nella storia in quanto al suo interno si possono tuttora incontrare un numero elevatissimo di persone da tutto il mondo, esplorando un innumerevole ammasso di mondi virtuali creati dagli utenti stessi e permettendo persino di guadagnare e scambiare monete virtuali convertibili in soldi reali.

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Ecco uno dei possibili mondi 3D esplorabili, in volo o a piedi, dal nostro avatar personale su Second Life.
La piattaforma è utilizzabile solo da computer, non è fruibile da visore VR.

A distinguerla dai suoi contemporanei e predecessori, questa piattaforma è l’unica che abbia riscosso all’epoca un enorme successo di pubblico (vantando ancora oggi fedelissimi utenti attivi ed entusiasti), permettendo totale libertà di creare ambienti, oggetti, avatar e infine di realizzare esperienze sociali, culturali e ludiche di gruppo come mai prima d’ora era stato fatto su tale scala!

Quando è nato il Metaverso sui Social

Sebbene da una parte i metaversi di cui abbiamo parlato prima siano cresciuti e cambiati molto nel tempo, arrivando alle incredibili esperienze sociali possibili in piattaforme moderne come VRChat, un altro contendente al titolo di primo Metaverso universale, quasi come quello fantascientifico, sono proprio i social media!

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Ecco a voi un normalissimo party su VRChat, dove ognuno ha l’avatar che vuole (realistico – o non – quanto desidera) e può liberamente ballare con la musica, chiacchierare e conoscere gente nuova sotto le luci al neon

I social media come Instagram, Facebook e più recentemente TikTok hanno intrapreso un’altra via per arrivare a quella che è la stessa destinazione di ogni metaverso come i precedenti: creare un mondo virtuale al cui interno poter vivere vite alternative a quella reale.

Sembra assurdo e non correlato, ma pensate questo prima: su Instagram le persone possono conoscersi per la prima volta, comunicare tra loro e condividere video, foto e audio liberamente. 

L’unica cosa che apparentemente manca per essere un metaverso è l’aspetto spaziale tridimensionale: dove si trova un utente di Instagram? 

La risposta è semplice ed intuitiva: nelle sue storie, nelle sue Live streams e in ogni diverso tipo di post.

Qui un qualsiasi utente può “invitare” altre persone a partecipare in forma di messaggi nella chat dal vivo (se in una Live stream) o condividendo la live con altri utenti.

In alternativa l’interazione sociale si può avere nella forma di commenti a catena, che possono racchiudere intere conversazioni sotto un semplice post.

I social media sono dunque una realtà alternativa a quella nostra reale, in cui il nostro avatar apparentemente non diverge troppo da chi siamo, ma lo fa: ogni foto del profilo può essere scelta, creata da zero, fotografata dal vivo e poi alterata.

Anche se crediamo di essere noi stessi, in verità su un social qualunque la nostra identità non è meno costruita e “virtuale” che se indossassimo un avatar tridimensionale su Second Life.

Il mezzo cambia ma il meccanismo di azione è identico.

Grazie agli algoritmi di suggerimento dei contenuti poi, un utente può rimanere ore a “navigare” e svagarsi su un unico social guardando contenuti di altre persone oppure conversando con i suoi amici.

Questa interazione sociale condivisa attraverso una piattaforma ampiamente utilizzata dal mondo, che permette di scambiare vari contenuti multimediali, molti di natura tridimensionale, rientra perfettamente nella nostra definizione pratica di Metaverso!

Per tutte queste ragioni, è possibile affermare che l’avvento di questa elevata tridimensionalità dei nostri social media potrebbe corrispondere alla nascita del metaverso più “sociale” che potremo mai volere!

Storie metaverso
I filtri di Snapchat o Instagram sono ormai oggetti, vestiti e ornamenti indossabili per una foto o un video e si possono comprare, creare e possedere

Per riassumere abbiamo delle piattaforme 3D che puntano sin da subito ad essere dei metaversi pratici, come Second Life e VRChat, e al quale manca il foto-realismo degli ambienti e la semplicità d’uso per diventare universalmente utilizzati e puntare a diventare il Metaverso universale fantascientifico.

Poi abbiamo i social media che invece sono già metaversi foto-realistici perché il loro mondo virtuale è una sovrapposizione al nostro mondo reale, ma ampliato dagli strumenti digitali come i filtri 3D (Questa è la cosiddetta “Realtà Aumentata” o AR), con il conseguente numero di utenti sufficiente a poter diventare dominante ma con la pecca però di non avere ( ancora ) mondi tridimensionali effettivamente esplorabili con periferiche extra ( come nel primo caso ).

Infine si aggiunge un ulteriore contendente alla corsa per diventare il Metaverso dominante fantascientifico: i videogiochi classici, che per diventare metaversi pratici hanno aggiunto più aspetti sociali fra giocatori, per attirare chi non cerca solo l’aspetto ludico.

Così facendo, diversi videogiochi hanno incrementato sempre più la condivisione di contenuti tra gli utenti, aiutando così a conoscersi e giocare insieme.

ps network
Qui si mostra una possibile chat tra giocatori sulla console Playstation.

In questa maniera abbiamo fatto la conoscenza dei primi “Metaversi dell’era moderna” come Minecraft, Roblox, Fortnite e tanti altri.


minecraft
Minecraft è attualmente il gioco più venduto al mondo, e l’aspetto sociale che lo rende un metaverso pratico è sicuramente un grosso fattore da considerare per il suo successo mondiale.

Conclusione

Quando ti chiederanno in futuro “quando è nato il Metaverso?” tu saprai di poter rispondere in diversi modi.

Secondo la definizione originale dalla fantascienza dirai che ancora non è nato affatto e ci vorrà un po’ di tempo, invece se cambierai leggermente la sua definizione e userai la nostra realistica e pratica, allora potrai darne molteplici di risposte!

Potrai partire già dagli anni 2000, citando Second Life come primo Metaverso che abbia unito migliaia di persone in una realtà virtuale condivisa in cui vivere una vita alternativa a quella reale se lo si desidera.

Oppure potrai saltare l’aspetto storico e dire che la nascita dei social media moderni è quando è nato il metaverso più universale che si possa chiedere, con milioni di persone più interconnesse che mai e capaci di vivere e lavorare su queste piattaforme conducendo una vita digitale degna di un metaverso che si rispetti.

Infine, la quarta e ultima possibile risposta che potrai dare sarà che i metaversi più realistici sono nati con i videogiochi moderni quando hanno acquisito elevati aspetti sociali oltre che ludici.

A te la scelta della risposta che darai!

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